Bella e turrita. Un weekend alla scoperta di Albenga, la San Gimignano del ponente savonese
La luce intensa e le tranquille atmosfere che avvolgono nel tardo autunno la Riviera di Ponente, invitano a lasciare l’autostrada e percorrere la vetusta e sinuosa Aurelia. Il suggerimento quindi, per raggiungere Albenga, è quello di lasciare l’A12 a Finale Ligure, deliziosa cittadina che fonde nelle sue diversità (Finale Pia, Finale Marina, Finalborgo) l’atmosfera marinara con quella medioevale. Finalborgo fa parte della lista dei Borghi più belli D’Italia e ne ha ben donde perché le sue bellezze artistiche e i suoi angoli pittoreschi, sono un vero incanto. Lasciata Finale Ligure e sfiorate le sue falesie, l’Aurelia prosegue verso occidente inanellando lungo il panoramico percorso caratteristici paesi costieri: Borgio Verezzi, Pietra Ligure, Loano, Borghetto Santo Spirito e Ceriale. Infine si giunge ad Albenga, annunciata da vivai di fiori e coltivazioni orticole.
Una città sorprendente.
“Ad Albenga chi non ha da fare non ci venga”, recita un vecchio proverbio. In effetti, la cittadina del ponente savonese, che vanta origini romane come Vado e Ventimiglia, è più interessata alle attività agricole specializzate che al turismo.
Eppure, Albenga, non è soltanto economia e agricoltura: il suo centro storico è uno dei più interessanti e meglio conservati della regione ed è custode di autentici tesori d’arte che meritano di essere ammirati.
Il quadrilatero della città vecchia, in cui è riconoscibile l’impianto romano di Albingaunum, intorno al quale gravita un sistema concatenato di suggestivi caruggi e intime piazze. In mezzo, si alzano verso il cielo i profili delle trecentesche torri (la torre comunale, la torre del Municipio e la torre Costa), tutte rigorosamente in cotto, che fa competere Albenga con San Gimignano.
Schegge di storia
Partendo dall’alberata piazza del Popolo, per entrare nel cuore del centro storico, bisogna percorrere in successione via d’Aste e via Ricci: quest’ultima offre una panoramica mozzafiato del complesso monumentale dominato dalla maestosa Cattedrale. Questa chiesa del V secolo racchiude una peculiare miscellanea di stili, dal romanico della facciata al tardogotico dello slanciato campanile. Alle spalle dell’abside si apre la scenografica piazzetta dei Leoni, con il Battistero, uno dei monumenti paleocristiani più importanti d’Italia. Tutto intorno si distende un intrico di caruggi collegati da passaggi coperti e volte medioevali, dove si affacciano piccoli negozi, pescherie e ristorantini. Verso sera una sosta va fatta nella defilata piazzetta delle Erbe, per un aperitivo o per un tagliere di salumi nel caratteristico locale Re Carciofo.
Il viaggio a ritroso nel tempo nel centro di Albenga prosegue con la visita del Museo Ingauno (gli Ingauni erano un popolo ligure che si alleò con Cartagine) che custodisce interessanti reperti di epoca romana e medioevale e poi del Museo Navale Romano, dove si ammirano centinaia di anfore provenienti dai resti di una nave romana affondata nei pressi dell’isola di Gallinara.
Un "batuffolo rigoglioso in mezzo al mar
Passeggiando sull’elegante lungomare Colombo (dal centro si raggiunge a piedi in15 minuti) o sulle spiagge nei pressi della foce del fiume Centa, l’isola di Gallinara, appare proprio così: un batuffolo. Gonfia di vegetazione mediterranea, con al centro una villa e i ruderi di un monastero benedettino e di un torrione cinquecentesco, dal 1989 è una riserva naturale protetta, con divieto di sbarco poiché proprietà privata. Sull’isola, il cui nome pare derivi dalle molte galline selvatiche che la popolavano, nell’antichità approdarono mariani fenici, greci e romani.
I turisti, accompagnati da guide, possono circumnavigarla e osservare le sue coste frastagliate dove nidifica un’affollata colonia di rumorosi gabbiani reali. Gli spettacolari fondali che circondano l’isola, ricchi di rocce e di fauna marina, sono meta d’immersioni. Nella zona di Punta Falconara, i sub possono ammirare e fotografare la statua di bronzo del “Cristo Redentore”.
Passeggiando sul filo della storia
Bisogna impegnarsi per circa due ore camminando lungo un percorso che ricalca l’antico tracciato della via Julia Augusta, per raggiungere Capo Santa Croce in vista di Alassio. Mappa alla mano, si parte dall’appariscente ponte rosso di Albenga che scavalca il torrente Centa, poi si sale per una stradetta sulla collina denominata “Monte”. Si continua passando accanto ai ruderi dell’abbazia di San Martino e ai siti archeologici del Pilone, di epoca romana. Si cammina su tracciato in buona parte sterrato, tra ulivi, ginestre e carrubi e con bellissime vedute sul mare e sull’isola di Gallinara. Infine si giunge a capo Santa Croce annunciato dalle antiche strutture della chiesetta omonima. Alassio con il suo famoso “Muretto”, l’antico carruggio “Budello” e i suoi “baci” (da gustare nella storica pasticceria Balzola) sono ormai vicini.
SUGGERIMENTI DI VIAGGIO
Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica: piazza del popolo, 11 Albenga – tel. 0182558444 – albenga@inforiviera.it
Tutto su Albenga: www.rivieraligure.it/IT/albenga.k3c5.htm
Riviera delle Palme: www.turismoinliguria.it
Bed and Breakfast: www.bed-and-breakfast.it/it/albenga
Sosta camper: Agricamping Cà de Miché - www.agricampeggiocademiche.it/