L’anima duplice di Imperia
Andiamo alla scoperta di Oneglia e Porto Maurizio, i due singolari volti del capoluogo della Riviera di Ponente, tra attraenti sorprese e piacevoli sapori.
Sospesa tra il blu del mare e il verde argenteo degli uliveti, Imperia nasce ufficialmente nel 1923 dall’unione delle località di Oneglia e Porto Maurizio, che nel corso della storia furono acerrime rivali.
Oneglia fu legata ai Doria e poi ai Savoia che volevano un secondo sbocco sul mare dopo quello di Nizza. Porto Maurizio invece giurò fedeltà ai Genovesi e aderì agli ideali della rivoluzione francese per poi schierarsi con l’impero napoleonico.
Oggi, l’aggressiva rivalità tra le due cittadine si è trasformata in vivace e pittoresco campanilismo. Imperia è dunque una città double face: due porti, due stazioni ferroviarie, due caselli autostradali, due dialetti. Due le visite da compiere tra scenografie e atmosfere diverse. Oneglia è più animata e legata a floride attività e al commercio dell’olio e della pasta (l’Agnesi, gruppo Colussi, ha chiuso lo stabilimento nel dicembre 2016), mentre Porto Maurizio, abbarbicata al promontorio del Parasio, é più solitaria e segreta.
Cominciamo da Oneglia
Arrivando dall’autostrada (uscita Imperia est) il primo contatto con il centro abitato non è certo invitante, con strade strette e anonime e traffico spesso caotico. Ma Oneglia, patria di Andrea Doria, Edmondo de Amicis e dei Carli, nasconde tra le pieghe diversi motivi d’interesse. Della presenza sabauda, rimangono vistosi segni nell’impianto urbanistico fatto di tracciati regolari, con le strade principali fiancheggiati da portici come quelli ottocenteschi di via Bonfante (l’asse principale della città) affollati di negozi e caffè. Poi bisogna infilarsi nella zona più caratteristica di Oneglia tra vecchie botteghe e nuove boutique, passare per la luminosa piazza San Giovanni dove si affaccia l’omonima e settecentesca collegiata. Da non tralasciare Piazza Andrea Doria con il mercato coperto e le bancarelle di quello all’aperto. In ogni caso, le tentazioni di gola in un trionfo di farinate (ottima la “frisciulada”), pesto, acciughe e olive taggiasche, non mancano. Pochi passi e si arriva al porto, alla Calata Giovan Battista Cuneo con le vecchie e colorate case dei pescatori ricamate da portici. Il porto svela l’anima più pittoresca e autentica di Oneglia, soprattutto quando nel primo pomeriggio rientrano i pescherecci e si svolge l’asta del pesce fresco. E i ristorantini e i locali per gustarlo naturalmente non mancano. Altri angoli affascinanti di Oneglia sono quelli che vedono il trionfo delle palme sul lungomare di Levante e dei cipressi e degli ulivi che ammantano Capo Berta, reso celebre dalla gara ciclistica Milano -Sanremo.
Un museo unico in Europa
Oneglia da tempo immemorabile è la capitale dell’olio d’oliva e vanta la presenza di numerose aziende produttive famose in Italia e nel mondo. Tra le più antiche c’è quella dei Fratelli Carli, la cui storia è fatta di operosità, professionalità e passione. Proprio all’olio, alla sua storia e alle tradizioni agricole a esse collegate, hanno dedicato un museo unico in Europa. Anni di appassionate ricerche in vari paesi del Mediterraneo hanno permesso a Carlo Carli di raccogliere nelle sale del museo una quantità di oggetti, anche di valore antiquario, e di attrezzi che costituiscono un percorso di notevole interesse. Ospitato in un’elegante palazzina liberty (via Garessio 11/13) un tempo sede degli uffici dell’azienda, il museo propone un viaggio emozionante a ritroso nel tempo alla scoperta delle peculiarità di una fra le principali ricchezze del Mediterraneo. Il percorso di visita che si sviluppa su 18 sale, spazia dall’epoca greca ai tempi nostri. Anche l’esterno del museo, tra frantoi, giare e olivi millenari, crea interesse e suggestione.
Terminata la visita, è inevitabile passare all’Emporio che propone un ricco assortimento di prodotti dell’azienda (che si possono naturalmente acquistare) e la possibilità di fare degustazioni, oppure pranzare con le specialità by Carli.
Quel borgo affacciato sul mare
L’altro volto di Imperia è Porto Maurizio che da Oneglia si raggiunge percorrendo il lungomare Amerigo Vespucci. Si arriva a Borgo Marina, che si affaccia sul porticciolo e offre tra i suoi carruggi e piazzette, uno scenario tipicamente ligure. Merita passeggiare sul panoramico e romantico molo lungo passando in rassegna la moltitudine di barche e yacht e ammirando l’antico quartiere del Parasio dominato dalla grandiosa architettura del Duomo. Le acque del porticciolo, ogni due anni, ospitano la famosa manifestazione d’imbarcazioni storiche “Vele d’Epoca" (la prossima edizione a settembre 2018). Accanto al molo si distende l’edificio liberty dello stabilimento balneare “La Spiaggia d’Oro”. Le cabine sono pittoresche e l’arenile è fantastico, ricoperto di sabbia finissima e dorata e il mare, in certi periodi, invita a volteggi con il surf.
Partendo da Borgo Marina, da non perdere è la passeggiata a picco sul mare che conduce a Borgo Foce, un pittoresco villaggetto di pescatori rimasto immobile nel tempo proprio sotto il Parasio.
Questo è il nucleo più affascinante di Porto Maurizio, con le sue case antiche e i monumenti sparsi a cascata tra la mole del Duomo e il porto turistico. Il Duomo (1781-1838) dedicato a San Maurizio è un imponente edificio neoclassico, che al suo interno custodisce una ricca collezione di dipinti ottocenteschi. Partendo dalla piazza del Duomo, il quartiere Parasio declina un saliscendi spettacolare di vicoli, scalinate, archivolti e piazzette, dove si affacciano vecchie case, palazzi nobiliari, chiese e oratori.
Ad arricchire il paesaggio architettonico c’è il magnifico loggiato ad arcate del convento di Santa Chiara, che offre un mirabile e romantico panorama su Porto Maurizio e sulla Riviera.
SUGGERIMENTI DI VIAGGIO
Imperia (Oneglia): Centro di Informazione e Promozione Turistica, Piazza Dante 4, tel: 0183 274982
Tutto su Imperia (cosa vedere, dove dormire, dove mangiare): https://www.imperiadavedere.it/
Sosta camper: area sosta “Francy Park” (max durata sosta 36 ore), via dei Giardini, 46 - Borgo Prino.
A tavola
La cucina della Riviera ne riproduce i profumi e i sapori e, nonostante la proverbiale “povertà”, è molto gustosa e appetitosa. Gli ingredienti base sono l’olio d’oliva, le verdure e le erbe aromatiche, utilizzate per insaporire ogni tipo di pietanza. Il piatto più conosciuto è la “focaccia ligure”, condita con formaggio, olive, cipolla a seconda della fantasia del fornaio. Assolutamente da assaggiare è la “piscialandrea”, una varietà di pizza dell’imperiese, così chiamata perché pare piacesse all’ammiraglio Andrea Doria. Tra i primi spiccano trenette e trofie al pesto: tra i secondi il coniglio in casseruola e la tasca di capretto, farcita con erbe aromatiche e arrostita. Per chi ama il pesce non c’è che l’imbarazzo della scelta tra il pescato, le acciughe ripiene e il merluzzo salato. Tra i dolci meritano di essere assaggiati i “frisciol”(frittelle di mele). Il “Rossese di Dolceacqua”(rosso), il “Vermentino” e il “Pigato”(tra i bianchi), sono un’ottima scelta per quanto riguarda i vini.