"CITTADINO MODELLO"
"CITTADINO MODELLO"
di Davide Vicari - Ed. Novecento - Milano
Un cambiamento epocale sta cambiando il Paese, scosso dagli scandali.
Un nuovo ordine viene instaurato e qualche risultato è raggiunto.
I metodi sono brutali e le leggi stravolte.
L'economia del Paese migliora, ma la vita è sempre più difficile.
Cittadino Modello incarna l'esempio da imitare: da umile precario a potente, emblema di Democrazia Autoritaria.
L'Ispettore e lo Spagnolo lo affiancano nel portare avanti il rinnovamento, sotto l'egida dei Primi Cittadini.
L'Europa e il mondo restano a guardare, preoccupati dall'avanzata dell’ISIS.
Il vecchio partigiano e sua figlia, il manager brizzolato e la sua donna, quattro relitti di un passato che si vuole cancellare, progettano la fuga.
Hanno un piano sgangherato, così come sono ridotte le loro esistenze, ma i primi sanno che non c'è più posto per i comunisti e i secondi che stanno tornando brutti tempi per gli ebrei.
Accanto a loro, tormentata dall'Interlocutore, si aggira la figura di Leonidas Von Icari, pseudonimo dell'autore, che urla la propria rabbia e il proprio disprezzo per l'imbecillità quotidiana, sconfitto ma a suo modo vincitore.
E sullo sfondo l'ISIS continua il suo cammino.
“Cittadino modello” (Editore Novecento, Milano) è un romanzo originale, che parla della cattiveria umana, parla di fondamentalismi, parla di tutti noi.
Per questo motivo i personaggi non hanno nome, ma sono identificati da uno status, anche insignificante. Tutti tranne uno, io, col mio pseudonimo Leonidas Von Icari, perché anch’io sono un personaggio del mio libro.
Le cose che il libro racconta stanno cominciando ad apparire, vedi il rigurgito neo nazista (la Corte suprema tedesca ha sentenziato il 17 gennaio 2017 che il partito neonazista non va messo al bando, come invece aveva chiesto il Senato federale, e vedi anche il diffondersi dei cosiddetti econazi), vedi l’apertura di Trump alla tortura, vedi la Brexit.
Homo homini lupus, ha insegnato Hobbes, ispirato dall’Asinaria di Plauto; gli ha risposto Locke con homo homini deus.
Lo stesso Locke che doveva la sua prosperità al finanziamento del commercio degli schiavi neri, dalla vendita dei quali lucrava grosse cifre di danaro.
La propensione al male dell’uomo è mitigata dalla paura di essere punito; ma quando questa paura non c’è, oppure fare il male è autorizzato, allora l’essere umano scatena ogni istinto peggiore.
Vedi il comportamento dei soldati nel sacco delle città, vedi quanto fatto dai nazisti nell’esecuzione del loro dovere, vedi l’evangelizzazione forzata degli indigeni da parte della Chiesa cattolica, vedi la punizione per gli eretici, vedi il colonialismo, vedi i bombardamenti intelligenti in Vietnam o adesso in Siria, vedi le varie pulizie etniche, prendiamo a caso l’ex Jugoslavia e il Ruanda.
Il veicolo più sicuro nel quale convogliare la cattiveria è la religione, vedi oggi che cosa fanno i fondamentalisti di Daesh (ISIS).
Un analogo tipo di fondamentalismo era presente anche nel mondo occidentale, ma nel 1700, grazie all’Illuminismo, (pensa con la tua ragione, illumina col pensiero la tua vita, rischiara il tuo cammino) abbiamo avuto la rivoluzione americana e poi la rivoluzione francese e in seguito le idee di libertà e di pace che hanno scosso il 19° secolo.
Ma allora perché abbiamo avuto il colonialismo, le guerre mondiali, il fascismo, il nazismo, il comunismo?
Perché la natura umana ha prevalso sulla luce: si è verificata una metamorfosi che ha portato concetti che hanno giustificato e sviluppato ideologie che hanno negato il bene in forza di una presunta superiorità di alcuni su altri, o di alcune idée su altre.
Ed ecco serviti totalitarismi e genocidi.